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“Mal comune, mezzo gaudio”: davvero?

due maschere con il viso colorato per metà bianco e per metà nero
“Mal comune, mezzo gaudio”: davvero?

MAL COMUNE MEZZO GAUDIO 
Fin da bambino, mi sono sempre piaciuti i proverbi e, in generale, i modi di dire. Li vedevo come “concentrati di saggezza popolare”. Crescendo però ho poi scoperto che alcuni ti liberano, altri ti intrappolano. Le affermazioni hanno una valenza che va oltre le parole. Qual è il senso profondo di un’affermazione? Il nostro ragionamento dovrebbe partire da un sano senso critico capace di revisionare ciò che ci arriva, e aiutarci a capire se quel “boccone” (anche in senso traslato) è buono o indigesto.

Saper distinguere il “boccone”

Per riuscire a distinguere chiaramente i bocconi però è necessario aver ripreso Mamma nel cuore e aver fatto pace con lei. Il bulbo del duodeno ha un relé che traduce questo anche a livello fisico. E’ un argomento molto vasto, ci torneremo in altri post.

Sei in cerca di un alibi o di uno stimolo?

Un’affermazione come quella che dà il titolo a questo post, “Mal comune, mezzo gaudio”, ti offre una facile giustificazione per non agire, e non è di alcuno stimolo a crescere. Se un male è comune, non ritengo vero che possiamo tutti essere mediamente felici. Se siamo tutti schiavi, siamo tutti mediamente felici? Se non hai alcuna aspirazione o desiderio, forse accetti di buon grado qualunque alibi. Ma se ami la Verità, hai desideri e hai intenzioni serie e adulte verso la Vita, beh un proverbio così dovrebbe sollevarti diverse obiezioni.

Porta il cambiamento

Se riconosci che c’è un “mal comune”, perché accettarlo passivamente? Tu sei un essere divino, dotato di potere creatore: “agisci” il cambiamento, diventa tu la novità che serve per rompere quello status quo. Inizia a smontare la parola “comune”, essendo tu il primo ad agire diversamente, e vedrai che cambieranno un sacco di cose nella tua vita.

L’importanza delle parole

Inizia, per cominciare, a dare il giusto peso alle parole. Gli insegnamenti sapienziali antichi già trasmettevano bene il potere delle parole, oggi invece sembra che l’abbiamo dimenticato. Secondo diverse ricerche, la formula magica “Abracadabra”, ancor oggi usata nei film o cartoni animati sulla magia, deriva dall’aramaico e significa “Io creo quello che dico”. Il potere della parola è grandissimo. Quindi non accettare passivamente tutte le parole o i modi di dire o i proverbi che “aleggiano” nell’aria. Se desideri qualcosa, comincia ad usare le parole giuste.

Cambia ciò che non è in linea con te

Cambia tu, a modo tuo, i proverbi che non sono in linea con la tua frequenza. Per fare un esempio, con quello di questo post: “Mal comune, sarò il primo a portare un cambiamento”, oppure “Mal comune, ora creo un’alternativa”. Cambia la frase come vuoi, porta la tua sensibilità unica e il tuo impegno personale nella maniera che preferisci: l’importante per me è che tu ti riappropri del tuo potere personale.

Se vuoi guardarti dentro per trovare gli stimoli e portare un serio cambiamento nella tua vita, contattami per un incontro individuale o per un lavoro di gruppo: 329 2291100 oppure info@carlopelliconi.it
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Ti auguro il meglio
Un grande abbraccio

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