“Elevate le parole, non il tono della voce. E’ la pioggia che fa crescere i fiori, non il tuono.” Rumi
Elevate le parole, non il tono della voce
Quando si alzano i toni della voce, spesso si cerca di nascondere qualcosa: o la mancanza di argomenti, o una ferita che brucia ancora.
Occorre prestare molta attenzione, quando di fronte a noi la persona alza i toni della voce, per capire in quale delle due possibilità si trova. Se è una ferita, sua personale, che brucia ancora, la sua reazione riguarda più quella persona e il suo trascorso, anziché te: a quel punto, puoi sentirti svincolato da tutto, perché che lì ci sia tu o qualcun altro, l’interlocutore sta dibattendo in realtà tra sé e sé.
Se invece l’interlocutore alza i toni per mancanza di argomenti, si cade in situazioni grottesche delle quali è pieno il panorama televisivo: si cerca di distrarre facendo casino, sollevare una cortina di fumo protettiva e sottrarsi alle domande scomode. Non cadere nel tranello: chi fa così ha già perso, e userà strumenti retorici triti e ritriti per cercare di uscirne indenne. Ma il fallimento è conclamato non appena si alza il tono.
E’ la pioggia che fa crescere i fiori, non il tuono
Alzare i toni è un gesto sterile, che non porta a nulla. Per avere un arricchimento reciproco, occorre capire e spiegarsi, nella accoglienza dei reciproci punti di vista. Hegel parlava di Sintesi come incontro di Tesi e Antitesi, ma ad un livello superiore delle due: solo dall’integrazione di due posizioni distinte è possibile far germogliare una nuova consapevolezza.
Nella nostra crescita personale quindi è molto utile prestare attenzione a ciò che succede in noi: se sentiamo di aver alzato o di voler alzare il tono della voce mentre parliamo con qualcuno, stiamo cercando di nascondere la nostra mancanza di argomenti o stiamo ricontattando un a nostra vecchia ferita, non ancora rimarginata?
Se vuoi guardare qualche tua ferita interiore, non ancora rimarginata, contattami per un incontro individuale o per un lavoro di gruppo: 329 2291100 oppure info@carlopelliconi.it
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Buone riflessioni.
Ti auguro il meglio.
Un grande abbraccio.
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